Formazione dell'IC1 "N. Mandela" di Mogliano Veneto (TV) sulla compilazione del Piano Educativo Individualizzato. Tutti i documenti relativi al PEI possono essere scaricati dai docenti con l'account di Istituto al seguente collegamento.
In questo punto bisogna inserire l'intestazione della scuola che viene fornita dalla Segreteria.
Qui va inserito l'anno scolastico in corso nel quale si sta predisponendo il documento. Il nome e cognome dell'alunno/a ed eventualmente (se la scuola lo utilizzasse) un codice per l'alunno.
Questa sezione fa riferimento al Verbale di Riconoscimento di Handicap dell'alunno in possesso alla scuola. Ogni verbale riporta sia la data di rilascio (alla fine del documento) sia il periodo di validità. Ogni AULSS ha un suo modello di Verbale di accertamento. Eccone un esempio di Verbale di Accertamento. Il Profilo di Funzionamento è un documento che attualmente non è ancora utilizzato dalle AULSS quindi si fa ancora riferimento alla Diagnosi Funzionale e al Profilo Dinamico Funzionale.
In questa parte vengono inserite le firme e i timbri del Dirigente per ogni periodo in cui viene predisposto un PEI.
Nel presente anno scolastico, in riferimento a questa parte, si ricordano queste indicazioni:
Ecco un esempio di parte compilata.
Il gruppo di Lavoro Operativo, (art.9 comma 10 D.Lgs. 66/2017, art. 1 e 3 D. 182/2020 e allegate Linee Guida) oltre a prendere tutte le decisioni riguardanti l'inclusione degli alunni con disabilità, elabora ed approva il PEI.
Il GLO è composto, secondo quanto previsto dalla normativa, da tutti i docenti della classe ed è presieduto dal Dirigente o da un suo delegato. All'inizio dell'anno il Dirigente, con apposito decreto, definisce la composizione del GLO.
Secondo quanto previsto dalle "Linee Guida" allegate al D.I. 182/2020 (pag. 12) "La firma di tutti i membri del GLO è prevista sul PEI redatto in via definitiva entro il mese di ottobre e, alla fine dell'anno scolastico, nell'incontro di verifica". Per questo, nell'anno in corso, si utilizzerà questa tabella riportante i componenti del GLO per far firmare tutti i presenti aggiungendo una colonna nella tabella.
Ecco un esempio di sezione compilata.
È importante ricordare comunque che tutti i membri del GLO devono firmare il PEI e quindi il docente di Sostegno dovrà inviare una copia, in formato non editabile (.pdf) del modello una volta concluso il GLO. La successione delle azioni potrebbe essere la seguente:
Agli incontri del GLO partecipano:
Ecco una mappa grafica sulla composizione del GLO
Secondo quanto indicato anche dalle Linee Guida gli incontri del GLO sono almeno 3 durante l'anno:
La successione che porta al GLO potrebbe essere così descritta:
Ecco una mappa grafica sulle funzioni del GLO:
Questa sezione prevede che la famiglia (o chi ne esercita la responsabilità genitoriale) partecipi attivamente alla stesura del PEI descrivendo sia situazione familiare in generale sia il comportamento dell'alunno/a all'esterno del contesto scolastico. In questa sezione, in particolare con famiglie che hanno difficoltà con la lingua o non sono ben integrate i membri del GLO possono sostenere la famiglia nella compilazione.
In questa sezione vanno riportate le informazioni relative al Profilo di Funzionamento se presente o sulla Diagnosi Funzionale o Profilo Dinamico Funzionale che sono agli atti della scuola. Il GLO deve quindi, prima di intraprendere la stesura del PEI prendere visione della documentazione riguardante l'alunno/a per operare in continuità con quanto fatto precedentemente. Questa sezione serve anche per individuare quali aree verranno prese in considerazione nella stesura del PEI e nelle quali verranno predisposti gli interventi. Partendo dall'analisi della documentazione diventerà chiaro anche se in alcune aree si potranno omettere degli interventi perché non necessari.
Il Profilo di Funzionamento sarà il documento che andrà a sostituire sia la Diagnosi Funzionale sia il Profilo Dinamico Funzionale; viene redatto dall'Unità di Valutazione Multidisciplinare con la collaborazione della famiglia e di un rappresentante della scuola. È il documento propedeutico al PEI e al Progetto Individuale ed è aggiornato ad ogni grado di istruzione.
Il Progetto Individuale è un documento redatto dall'Ente Locale con l'ASL locale su richiesta dei genitori . Nel Progetto individuale l'Ente Locale individua possibili sostegni alle famiglie con difficoltà di vario genere: da quelle economiche alle difficoltà legate all'emarginazione sociale. In questa sezione emerge come il PEI prenda in considerazione anche gli aspetti extrascolastici. Se il Progetto Individuale è stato redatto va inserita qui una sua sintesi aggiungendo informazioni sul coordinamento tra interventi scolastici ed extrascolastici. Se invece il Progetto Individuale non è stato redatto ma è stato richiesto dalla famiglia, è possibile inserire in questa sezione alcune osservazioni utili alla sua stesura.
Come punto di partenza per la stesura del PEI, l'osservazione è un aspetto molto importante ed "è affidata a tutti i docenti della classe" (art. 8 Decreto 182/2020) . Invece delle conosciute aree il D. Lgs. 66/2017 introduce delle dimensioni la cui osservazione è fondamentale per rilevare i punti di forza sui quali costruire un ambiente di apprendimento adatto ad alunni con bisogni educativi speciali. Appare anche evidente come il concetto di apprendimento non sia solo rivolto alla sfera cognitiva ma in senso trasversale prenda in considerazione anche gli aspetti della relazione, della comunicazione e dell'autonomia.
Questa dimensione sostituire l'area affettivo relazionale presente nella precedente normativa. In questa dimensione si osservano sia la sfera affettivo relazionale sia la sfera dei rapporti sociali.
Come sottolinea Ianes ("Il nuovo PEI" di Ianes et al. 2021) è importante che l'alunno abbia raggiunto un sviluppo cognitivo e metacognitivo adeguato per cogliere le relazioni e i nessi causali tra i comportamenti, gli atteggiamenti e le azioni all'interno delle relazioni umane. Una delle tecniche che maggiormente favoriscono lo sviluppo delle abilità di relazione è l'apprendimento cooperativo perché il fatto di lavorare in piccoli gruppi permette costruire relazioni positive e significative tra gli studenti.
Nell'ICF troviamo alcuni codici che ci possono servire per l'osservazione di questa area nel dominio dell'Attività e Partecipazione:
Anche nella parte relativa ai Fattori ambientali troviamo dei codici utilizzabili quali quelli presenti nel Capitolo 3: Relazioni e sostegno sociale e nel Capitolo 4: Atteggiamenti.
Questa dimensione va a sostituire le precedenti aree della comunicazione e del linguaggio. In questa dimensione si osservano due aspetti:
Ianes ("Il nuovo PEI" di Ianes et al. 2021) fa notare che le abilità comunicative sono generalmente considerate il più importante fattore attraverso il quale la persona con disabilità diviene in grado di sviluppare relazioni con le altre persone e partecipare alle attività a scuola, casa e nella comunità. I progressi nella comunicazione appaiono poi direttamente connessi alla riduzione dei comportamenti problematici.
In riferimento all'ICF si possono individuare alcuni codici utili all'osservazione in questa area nel dominio dell'Attività e Partecipazione presenti nel capitolo 3: Comunicazione e in particolare Comunicare-ricevere (d310-d329). Per descrivere invece i Fattori ambientali possiamo far riferimento al capitolo 1 relativo ai Prodotti e tecnologia in particolare Prodotti e tecnologia per la comunicazione (e125).
Questa dimensione incorpora e sostituisce tre aree della precedente normativa (DPR 24.02.1994) cioè: l'area dell'autonomia personale e sociale, l'area motorio-prassica e l'area sensoriale. Questa dimensione osserva le abilità utili per vivere in modo autonomo e indipendente e si divide in tre grandi sotto dimensioni:
Ianes (Opera cit.) fa notare come Al fine di integrare efficacemente il PEI con un ampio Progetto di vita, sapersi lavare, vestire, preparare un panino o riordinare la casa possono costituire talvolta una conquista di maggior rilievo rispetto al saper leggere un brano in inglese senza commettere grossolani errori.
Nel dominio Attività e Partecipazione dell'ICF troviamo alcuni codici che possono essere utili all'osservazione quali quelli presenti nel Capitolo 2: Compiti e richieste generali, nel Capitolo 4 Mobilità, nel Capitolo 5 Cura della propria persona, nel Capitolo 6 Vita domestica, nel Capitolo 8 Aree di vita principali e nel Capitolo 9 Vita sociale, civile e di comunità. Anche nella sezione dedicata ai Fattori ambientali si possono usare alcuni descrittore presenti nel Capitolo 1: Prodotti e tecnologia e nel Capitolo 5 Servizi, sistemi e politiche.
Questa ampia dimensione riguarda tre aspetti descritti nelle aree della normativa precedente: l'area cognitiva, neuropsicologica e dell'apprendimento. Vediamo di prendere in esame le tre componenti di questa dimensione:
Nella parte dell'ICF dedicata all'Attività e partecipazione si possono trovare molti codici utili per l'osservazione come quelli presenti nel Capitolo 1: Apprendimento e applicazione delle conoscenze, quelli del Capitolo 2: Compiti e richieste generali, del Capitolo 8: Aree di vita principali in particolare Istruzione (d810-839). I Fattori ambientali possono essere invece descritti con i codici del Capitolo 1: Prodotti e tecnologia e del Capitolo 5: Servizi, sistemi e politiche.
(adattato da "Costruire il nuovo PEI" di Ianes et al. 2021)
Se la sezione precedente è stata dedicata all'osservazione, questa sezione parte dai punti di forza dell'alunno/a per andare ad ampliare o sviluppare le capacità, facoltà ed abilità. È importante sottolineare come la progettazione deve essere redatta sempre "a seguito dell'attenta e sistematica osservazione [...]" (Linee Guida); per questo sarà necessario prevedere un periodo di osservazione prima di procedere alla progettazione. La progettazione prevede tre momenti specifici: l'individuazione degli obiettivi (cioè su cosa si vuole lavorare), la definizione degli interventi, strategie e strumenti (cioè come e con cosa si vuole lavorare) e infine la Verifica (cioè come si valutano i progressi).
Gli obiettivi vengono individuati tenendo conto delle dimensioni come definite nella precedente sezione. Questi obiettivi sono trasversali alle materie che devono sviluppare le potenzialità capacità, facoltà ed abilità degli studenti. Ianes (Opera cit.) fa anche notare come sia sempre importante calibrare gli obiettivi graduando da una minore a maggiore complessità e prevedere obiettivi a lungo, medio e breve termine. Gli obiettivi a lungo termine riguardano il più ampio Progetto di Vita dell'alunno, quelli a medio termine riguardano mesi oppure un anno scolastico e quelli a breve termine sono la loro scomposizione in sotto obiettivi secondo l'analisi del compito. È importante notare che gli obiettivi devono essere specifici e relativi a precisi esiti attesi in modo da poter individuare le modalità e i criteri di verifica del loro raggiungimento. Ecco alcuni esempi di obiettivi:
In questa sezione vanno indicate le strategie e gli strumenti adatti al raggiungimento degli obiettivi descritti sopra. È in questa sezione che si possono concordare e scrivere le strategie trasversali maggiormente utili al fine di sviluppare le capacità degli alunni. Ecco alcuni esempi di strategie:
Queste sono strategie trasversali che non riguardano una singola disciplina ma che strutturano e individuano le migliori prassi di lavoro per l'alunna/o nell'anno scolastico in corso. Anche semplici indicazioni, quali quella di anticipare la conoscenza delle attività o dei contenuti, possono trovare posto in questa sezione così come tutti gli strumenti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi. Gli strumenti quindi che verranno usati tutto l'anno vanno qui definiti nello specifico; ad esempio l'uso del computer deve essere esplicitato così come l'uso di strumenti compensativi e misure dispensative (tabelle, mappe, schemi...).
Questa sezione è dedicata alla esplicitazione di tutto quello che riguarda, trasversalmente alle discipline, la verifica e valutazione. È importante ricordare la differenza tra una prova di verifica e una valutazione. La prima può essere definita come una raccolta di informazioni su una prestazione. Dopo aver raccolto numerose informazioni si passa invece a valutare il processo di apprendimento mettendo in luce i miglioramenti e riflettendo sugli aspetti ancora da migliorare. La valutazione è infatti l'attribuzione di un valore al complessivo percorso scolastico. Le osservazioni forniscono la base sulla quale il docente valuta il percorso. Secondo quanto esplicitato nel D.lgs. 62/2017:
"La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento [...], ha finalità formativa e educativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli stessi, documenta lo sviluppo dell'identità personale e promuove la autovalutazione in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze. "
In particolare nel D.lgs. 66/2017 all'art. 7 comma 2d, vengono definiti due importanti elementi che vanno esplicitati nel PEI e quindi discussi dal GLO: essi sono le modalità di verifica e i criteri di valutazione. Per questo, secondo F. Fogarolo (in "Costruire il PEI" di Ianes et al.), bisogna definire tre aspetti:
Ecco alcuni esempi di modalità di verifica:
In questa sezione si può anche fare riferimento alla buone prassi prima o dopo i momenti di verifica come ad esempio il fatto di rendere noto in anticipo la tipologia e le modalità di verifica eventualmente assegnando anche esercizi simili a quelli presenti nella verifica. Allo stesso modo, si possono indicare le buone prassi per la valutazione che potrebbe prevedere un momento di autovalutazione da parte dell'alunno oppure un momento di valutazione condiviso tra docenti, genitori e alunna/o stesso.
Questa sezione è dedicata all'osservazione del contesto, al fine di rilevare barriere e facilitatori da considerare per mettere in atto interventi efficaci.
Questa sezione introduce una nuova prospettiva che era già stata indicata dal D.lgs. 66/2017 quando nell'art 7 comma 2b si dice quanto segue:
"Il PEI [...] deve tener conto dell'accertamento della condizioni di disabilità in età evolutiva, ai fini dell'inclusione scolastica, [...] avendo particolare riguardo all'indicazione dei facilitatori e delle barriere, secondo la prospettiva bio-psico-sociale alla base della classificazione ICF dell'OMS"
Questo nuovo PEI ha quindi come base l'ICF e per questo bisogna soffermarsi un attimo a capire il cambio di prospettiva che questa classificazione introduce fin dalla sua pubblicazione nel 2001 (o dal 2004 nella versione per bambini fino ai 18 anni ICF-CY). Prima dell'utilizzo dell'ICF, la disabilità era considerata dal punto di vista medico, cioè come la naturale conseguenza di una menomazione a carico di strutture o funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche. Questo modo di pensare alla disabilità trascurava completamente il rapporto tra disabilità e il contesto, cioè il funzionamento di una persona nel suo ambiente di vita. La prospettiva bio-psico-sociale dell'ICF invece parte proprio dal funzionamento di una persona e non dalla sua "etichetta" medica considerandolo come un insieme dinamico di genetica, influenze contestuali e aspetti psicologici. Il termine bio-psico-sociale viene utilizzato per evidenziare come il funzionamento umano sia il frutto di continue interazioni tra gli elementi individuali della persona e gli elementi del contesto in cui questa persona si trova ad operare. All'interno del contesto di vita si possono quindi individuare i fattori contestuali come due grandi ambiti che interagiscono continuamente tra loro. Essi sono i fattori ambientali e personali.
Anche la definizione di salute e di malattia possono essere viste alla luce di quanto proposto dall'ICF.
Si può pensare quindi alla salute come quello stato in cui le condizioni fisiche e i fattori contestuali interagiscono in modo positivo. In questa condizione il bambino crescerà sano e anche dal punto di vista dell'apprendimento non avrà difficoltà. Quando le condizioni fisiche, la scarsa partecipazione, oppure il contesto sociale non permettono il completo sviluppo delle capacità del bambino allora si può sviluppare un bisogno educativo speciale che influirà sul suo sviluppo. Tutti gli aspetti qui indicati concorrono a definire lo stato di salute o disabilità di un bambino e l'equilibrio di essi viene rilevato attraverso gli strumenti di osservazione dell'ICF.
"La disabilità viene definita come conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo e i fattori personali e ambientali, che rappresentano le circostanze in cui vive l'individuo" (definizione secondo l'ICF)
In questa sezione in particolare si prendono in considerazione i fattori contestuali che vengono divisi in due grandi gruppi: i fattori ambientali e personali.
Fattori ambientali: sono tutti i fattori che riguardano l'ambiente in cui un bambino vive tra cui la famiglia, il contesto linguistico, la situazione sociale ed economica, gli atteggiamenti ostili o inclusivi delle persone che entrano in relazione con il bambino. Tra i fattori contestuali ambientali si possono individuare le seguenti tipologie:
Fattori personali: come ad esempio la bassa autostima, le reazioni emozionali eccessive, la scarsa motivazione, stili attributivi distorti. Tra i fattori contestuali personali possiamo individuare le seguenti tipologie:
Ciascuno di questi fattori concorrono a creare barriere o facilitatori. Ma cosa sono le barriere e i facilitatori?
L'ICF esplicita tale definizione facendo riferimento al dominio "Attività e partecipazione" nel quale lega questi concetti ad altre due definizioni: quelle di capacità e performance.
Capacità: la capacità è l'abilità du eseguire un compito o un'azione senza l'influsso, positivo o negativo, di fattori contestuali ambientali e/o personali. La capacità è quindi quello che un soggetto è in grado di fare misurata in un ambiente privo di qualsiasi influsso come quello di uno studio medico.
Performance: la performance è invece l'abilità di eseguire un compito o un'azione con l'influsso, positivo o negativo, di fattore contestuali ambientali e/o personali. La performance sono quindi tutte le capacità che noi possiamo vedere e misurare quando un soggetto è inserito nel suo ambiente di vita e di lavoro o studio.
Ecco che le barriere si definiscono quindi come come quei fattori contestuali ambientali, ma anche personali, che ostacolano e creano delle restrizioni alla realizzazione del bambino/a all'interno della suo ambiente di vita e di studio mentre i facilitatori vanno a migliorare la sue performance in relazione alle richieste del contesto.
Per questo è importante individuare nel contesto di vita degli studenti gli elementi che possono essere facilitatori, dai quali partire per costruire la programmazione didattica e anche le barriere da rimuovere o almeno da ridurre. Un aspetto molto importante quando si va ad osservare le barriere e i facilitatori sono gli atteggiamenti e quindi le relazioni. L'osservazione delle dinamiche si creano tra gli studenti e gli insegnanti e con il gruppo dei pari vanno valutati attentamente per capire l'influenza che possono avere, in particolare in presenza di comportamenti problematici. Le linee guida del Ministero sottolineano come "la diversità individuale è la regola e non l'eccezione e che l'istruzione dovrebbe orientarsi considerando le variabili e non un livello di apprendimento standard" (pag. 25). Per questo il documento indica due importanti strategie di intervento:
L'osservazione è finalizzata ad individuare possibili interventi sul contesto.
In questa sezione, come nella precedente, il modello predispone un campo unico aperto in modo da lasciare libertà ai docenti di compilarlo in modo individualizzato. Gli elementi che costituiscono delle barriere per lo sviluppo delle potenzialità degli alunni saranno il punto di partenza per predisporre interventi volti a rimuoverli o almeno a ridurli. Allo stesso modo questa sezione ci permette di identificare le strategie per valorizzare i facilitatori presenti nel contesto sia ambientale che personale. Le linee guida sottolineano un aspetto importante nell'individuazione delle strategie:
"In una classe, l'ambiente di apprendimento è unico e l'intervento progettato deve necessariamente andare oltre le esigenze individuali dell'alunno/a con disabilità titolare del PEI, investendo il più ampio concetto di accessibilità, o progettazione universale, trasferibile all'insegnamento." (pag. 27)
Questa citazione solleva una importante riflessione sulla necessità di differenziare le proposte didattiche notando come gli studenti oggi sono notevolmente cambiati rispetto al passato e sono sempre più presenti bisogni educativi che richiedono una continua revisione e adattamento delle proposte. La differenziazione, secondo quanto definito in Ianes et al. è:
"[...] una prospettiva metodologica di base capace di promuovere processi di apprendimenti significativi per tutti gli allievi presenti in classe, volta a proporre attività educative didattiche mirate, progettate per soddisfare le esigenze dei singoli in un clima educativo in cui è consuetudine affrontare il lavoro didattico con modalità differenti." (in Ianes et al. 2020 pag. 194)
La differenziazione e la profonda conoscenza degli studenti stanno alla base delle proposte didattiche e in questo ambito si inserisce anche l'approccio pedagogico dell'Universal Design for Learning (o UDL) cioè l'idea di costruire percorsi didattici che siano predisposti per tutti gli alunni (universal), che ci sia una pianificazione nella proposta (design) dei percorsi e che questi ultimi diventino apprendimenti significativi per i nostri studenti (learning). Secondo questo approccio, la differenziazione viene sviluppata secondo tre direttive:
Infine è importante sottolineare come questi interventi non riguardino i singoli alunni ma si riferiscano al contesto modificandolo e migliorandolo in funzione dell'inclusione di uno o più alunni. In questa sezione infatti vanno indicati tutti quegli interventi nelle dinamiche (lavoro in classe/piccolo gruppo) o nei materiali (semplificazioni) oppure nell'ambiente (luce, sussidi) che favoriscano l'apprendimento degli studenti.
Ecco alcuni esempi di interventi sul contesto:
"Considerando il quadro dello studente, si ritiene che l'ambiente di apprendimento più adatto sia il gruppo classe/il piccolo gruppo. Sarà dato quindi spazio ad un percorso educativo che permetta a tutti i compagni di sviluppare: una migliore capacità di ascolto, una maggiore attenzione alla diversità e un'efficace gestione dei conflitti. Per quanto riguarda la disposizione in aula si ritiene importante posizionare il bando dello studente/studentessa sempre in prima fila, lontano da possibili fonti di distrazione e in piccolo gruppo quando le proposte didattiche lo prevedano. Per la riduzione di possibili comportamenti poco corretti dell'alunno sono previste attività di tutoraggio tra pari e attività di gruppo con la rotazione dei compagni che lavorano con lo studente/studentessa. Saranno indicati alcuni compagni come tutor per lo studente per aiutarlo, insieme al docente, nei momenti di difficoltà di regolazione del comportamento.
Tutti i momenti di verifica così come la routine di lavoro quotidiana sarà organizzata tenendo conto della difficoltà nel mantenere l'attenzione dello studente nelle ultime ore di lezione; le verifiche saranno pianificate e annunciate in anticipo allo studente in modo da ridurre l'ansia.
Nelle attività didattiche così come nelle verifiche lo studente potrà avvalersi di mappe, schemi, riassunti e le proposte didattiche saranno semplificate sia nei contenuti che nelle abilità richieste.
(adattato da "Costruire il PEI" di Ianes et al. 2021)
Questa sezione riguarda la progettazione delle singole discipline e viene redatta in costante collaborazione con i docenti curricolari. Questa parte del PEI è molto importante e soggetta ad un continuo monitoraggio da parte di tutti i docenti. In questo senso si esplicita l'inclusione degli alunni anche nella costruzione di un curricolo che, partendo da quanto previsto per la classe, metta al centro lo studente con disabilità. L'osservazione costante consente di apportare tempestivi adattamenti e modifiche anche utilizzando la sezione destinata alla Revisione.
Questa sezione "esplicita le modalità di sostegno didattico [...] gli interventi di inclusione svolti dal personale docente nell'ambito della classe e in progetti specifici[...]" (D.Lgs. 66/2017 art.7, comma 2d). Questo significa che in questa sezione bisognerà esplicitare in primo luogo l'intervento del docente di sostegno sia in termini di ore sia descrivendo le strategie e i possibili adattamenti che il docente di sostegno dovrà predisporre. Anche in riferimento alla sezione 5 in cui vengono indicati gli interventi per lo studente, in questa sezione deve essere chiaramente esplicitato cosa farà il docente di sostegno e cosa faranno i docenti curricolari, in presenza o meno del docente di sostegno.
Dovranno trovare posto anche in questa sezione le eventuali attività differenziate o laboratoriali da svolgere in classe o all'esterno. In questa sezione, i docenti delle singole discipline, potranno inserire le strategie, o attività o strumenti previsti sia da loro sia dal docente di sostegno per favorire integrazione degli alunni con disabilità. Ecco alcuni esempi di compilazione di questa sezione:
La presenza del docente di Sostegno è prevista per 2ore nella materia di italiano, 4 ore in quella di matematica e 1 ora in lingua inglese. Visti gli obiettivi della sezione 5 sarà importante prevedere in queste ore attività concordate tra docente di sostegno e curricolare e finalizzate al miglioramento della comprensione del testo in piccolo gruppo da 3 alunni. Sarà previsto, in caso di assenza del docente di sostegno, la presenza di un compagno che fungerà da tutor per l'alunno e una semplificazione dei contenuti e dei tempi di attenzione [...]
Il docente di sostegno, in ambito matematico, dovrà predisporre dei materiali semplificati per l'alunno/a che possano permettergli di partecipare alla spiegazione della docente che non supererà comunque i 10 minuti per volta. In assenza del docente di sostegno potranno essere utilizzati testi semplificati quali...
La progettazione delle attività, la valutazione del percorso e la proposta alla classe saranno condivise dal docente curricolare e di sostegno in modo da favorire quanto più possibile l'integrazione dell'alunno/a. L'organizzazione di tempi e luoghi sarà condivisa tra docenti tenendo conto nella progettazione di coinvolgere i compagni di classe nella gestione dell'alunno sia in presenza del docente di sostegno sia in sua assenza. La necessità dell'alunno di avere sicurezze rende anche necessaria una programmazione abbastanza rigorosa sia dei tempi di spiegazione sia delle attività riducendo quanto possibile ogni imprevisto e preparando l'alunno/a in caso di variazione della routine. In particolare nella materia di italiano sarà necessario prevedere l'utilizzo di video e immagini che permettano di evitare la lettura e ridurre la comprensione del testo. L'alunno/a, al fine di favorire il rapporto con i compagni, frequenterà due volte la settimana un laboratorio di ceramica anche con alunni di classi diverse con la guida del docente di sostegno...
Questa sezione deve riportare "le personalizzazioni necessarie rispetto alle modalità di verifica adottate nella classe e utilizzate per tutte le discipline." (Linee Guida al D.I. 182/2020). In questa sezione vanno indicati quindi tutti gli interventi che si andranno a fare sulle modalità di verifica come ad esempio: i tempi di svolgimento più lunghi oppure l'uso di strumenti e mediatori didattici (schemi, mappe...) o anche la semplice calcolatrice per l'ambito matematico. Se necessario si dovrà indicare anche il carattere e la grandezza delle verifiche perché queste siano visibili dall'alunno oppure la suddivisione della stessa verifica in più obiettivi per permettere di focalizzare l'attenzione su ciascuno di loro. È importante notare come queste indicazioni valgano per tutti gli ambiti e per tutti i docenti, a prescindere dalla presenza o mendo del docente di Sostegno. Si potranno infine indicare le possibili dispense da prove scritte se necessario e la possibilità di svolgere verifiche orali o compiti di realtà a compensazione delle prove scritte da cui è dispensato.
L'alunna affronterà in tutte le discipline delle prove di verifica differenziate, che saranno predisposte dagli insegnanti curricolari in collaborazione con il docente di sostegno o dallo stesso nei casi in cui sia presente. Saranno concessi tempi di esecuzione più lunghi oppure semplificazioni dei contenuti. Le prove saranno suddivise per sotto obiettivi secondo il principio dell'analisi del compito (task analysis). Tutte le prove saranno concordate con l'alunno, la famiglia e il docente di sostegno. Si prevede non più di una verifica al giorno da svolgere possibilmente nelle prime ore della giornata. Potrà usare il computer per scrivere i testi e l'aiuto del docente di sostegno per la copiatura. Potrà sostituire alcune interrogazioni con prove pratiche e presentazioni del suo lavoro.
(adattato da "Costruire il nuovo PEI" di Ianes et al. 2021)
In questa sezione, dedicata principalmente ai docenti curricolari, vengono individuate due possibilità in relazione alla progettazione didattica di ciascuna materia. Questa sezione è collegata alla sezione 5 perché gli obiettivi educativi devono essere comunque declinati nelle singole materie e quindi trovare spazio nella programmazione delle attività e degli obiettivi delle singole discipline.
In questa sezione si possono scegliere due opzioni; le vediamo entrambe.
Scegliendo questa opzione lo studente, in questa materia, seguirà gli obiettivi e i criteri di valutazione dei compagni anche se potrà avere strategie, materiali, modalità di verifica differenti dal resto della classe. La sezione dedicata alle modalità di verifica potrà essere compilata comunque così come la parte relativa ai compiti del docente di sostegno.
Scegliendo questa opzione si inizia un percorso di differenziazione dagli obiettivi previsti per il resto della classe. Il GLO può decidere se semplificare solo alcuni obiettivi in alcune discipline oppure se differenziare gli obiettivi di ogni disciplina. Così come all'interno di ogni disciplina si può optare per le seguenti scelte:
Questa sezione è dedicata alla alla possibile personalizzazione degli obiettivi relativi al comportamento dell'alunno in relazione a quanto richiesto dalla classe. Se si sceglie di personalizzare gli obiettivi è importante che questa sezione si collegata con:
In questa sezione bisogna quindi individuare quali obiettivi, o sotto obiettivi comportamentali andranno a sostituire quelli previsti per l'intera classe.
Questa sezione è dedicata all'organizzazione generale degli interventi anche ai fini della richiesta delle risorse didattiche da parte del Dirigente. Le stesse risorse andranno poi specificate nella sezione 11 de PEI.
Questa tabella serve per avere un quadro dell'organizzazione dellle attività didattiche. Si può personalizzare a seconda delle esigenze ma devono essere sempre presenti tre informazioni:
È possibile anche inserire altre figure professionali (anche esterne) per possibili interventi specifici concordati.
Nella sezione dedicata alla frequenza ridotta bisogna indicare se l'alunno/a, in accordo con il GLO, frequenterà solo per alcune ore durante l'orario scolastico. La frequenza deve essere compatibile con il diritto all'istruzione garantito agli alunni e anche all'obbligo scolastico nelle età in cui è previsto. Bisogna prestare attenzione alla definizione della frequenza perché deve esserci corrispondenza tra il monte ore e le ore di sostegno e assistenza. La richiesta di risorse infatti non deve superare il monte ore dell'alunno/a.
Nella sezione successiva è importante indicare, se ci sono, le attività che si svolgeranno in laboratorio o in altre aule. In questo caso è possibile anche fare riferimento ad attività specifiche relative all'autonomia che si possono sviluppare in luoghi diversi dall'aula di lezione oppure a laboratori indicando:
È importante infine ricordare che se si tratta di attività occasionali non serve specificare questa sezione.
Queste sezioni sono dedicate all'individuazione di tutte le figure che operano per l'integrazione degli alunni con disabilità. In particolare, è importante descrivere l'eventuale servizio svolto dai collaboratori ed indicare il numero di ore dell'assistente.
In questa sezione è possibile esplicitare tutti gli interventi messi in atto al fine di far partecipare gli alunni con disabilità alle uscite didattiche. È importante anche identificare i compiti di ciascuno nella preparazione e nella guida sia prima sia durante le uscite didattiche.
Questa sezione si lega alla Sezione 8.5 in cui si individuano gli obiettivi comportamentali e va a fornire indicazioni operative quando si verificano dei comportamenti problematici. In questa sezione è importante riportare i soggetti coinvolti (cioè chi lo fa) e le azioni previste in quei casi (cosa fa).
In caso di attacchi di rabbia e di comportamenti in cui è difficile l'autoregolazione, è importante che i docenti presenti, e in particolare il docente di sostegno, cerchino di evitare che l'alunno fugga dall'aula o che manifesti il suo disagio con comportamenti violenti a danno dei compagni. Pertanto è bene mantenere un clima sereno in classe e contenere l'esuberanza della classe al fine di non sollecitare malessere a seguito di brevi interazioni tra compagni che possano scatenare comportamenti di rabbia o rumori eccessivi. Quando, per qualsiasi motivo, l'alunno si mostra oppositivo, o comincia a manifestare disagio, si possono suggerire alcune attività che permettono di scaricare la tensione quali: muoversi in classe o, nel caso sia presente il docente di sostegno, fare una passeggiata in corridoio e poi rientrare, fare un disegno o un'altra attività piacevole in classe, utilizzare una pallina antistress, ascoltare musica dal tablet mettendosi le cuffie.
(adattato da "Costruire il nuovo PEI" di Ianes et al. 2021)
In relazione a quanto esposto nella Sezione 6 e nella Sezione 7, in questa parte si possono inserire attività o progetti previsti per tutta la classe nel corso dell'anno scolastico indicando: il periodo di svolgimento e le ore complessive del progetto.
Nella sezione dedicata al trasporto scolastico si possono indicare, se necessario, le modalità di svolgimento del servizio così come si può fare riferimento a chi accompagna l'alunno/a alla fermata o anche chi segue l'alunno/a da quando scende dal pulmino all'entrata a scuola.
Nella parte dedicata alle altre attività vengono descritti tutti gli interventi e attività che si svolgono fuori dalla scuola e che possono avere ripercussioni in modo diretto o indiretto con il processo di inclusione. In particolare è necessario distinguere:
Se possibile sarebbe importante anche esplicitare, anche in modo generico, gli obiettivi di queste azioni e i rapporti con gli obiettivi del PEI.